TRENT’ANNI DI DANZA SUL CORRIERE. Un satellite ballerino

Trent’anni fa è iniziata la mia avventura al Corriere della Sera con l’articolo che vedete qui sotto, “Un satellite ballerino”. Un titolo, forse un destino. Scrivere di danza sul primo quotidiano italiano non era scontato né facile, soprattutto sulle pagine nazionali: poteva anche accadere di sentirsi dire dopo aver proposto un articolo: “Qui la danza non interessa”. Trent’anni dopo la danza interessa sempre di più, ed è sempre più presente nella società e nella grande galassia in cui si è declinato – tra carta e web – il primo quotidiano italiano, stando al passo con la società e con la storia. E la danza, che è inscritta nella storia stessa dell’uomo, continuerà a esistere e sarà importante continuare a scriverne perché ci sarà sempre “un momento per gioire, un momento per piangere, un momento per danzare”.

Una traccia del lavoro di questi trent’anni l’ho raccolta e reimpaginata in questo sito, negli ultimi sei anni,  per offrire al lettore web un contributo di informazione, memoria e riflessione in più, che ho organicamente strutturato come un web magazine (composto dai link di miei articoli online e dai miei titoli custoditi nell’archivio del giornale consultabile sul sito www.corriere.it) scandito nelle varie sezioni tematiche toccate dall’ampio respiro della danza e del teatro musicale. Ho voluto arricchire il corpus di articoli (leggibili ai link o segnalati) con foto da me scattate, con immagini di visual art journalism e con contenuti video e audio da me prodotti e raccolti negli anni per ripensarlo e riproporlo creativamente, come nuovo. E per sfatare quel maleficio di obsolescenza che il mio primo caposervizio del Corriere/Milano, Dino Tedesco, giornalista di razza, mi fece balenare davanti agli occhi indicandomi questo mio primo articolo all’indomani della sua pubblicazione: “Vedi questo foglio di carta di cui oggi sei giustamente orgogliosa, domani avvolgerà il pesce al mercato”. Un monito per l’ego, una maledizione di evanescenza. Ma anche la danza, per sua natura, è effimera.

Da quel 12 marzo 1993 è partito un appassionante viaggio che considero collettivo, così com’è plurale questo sito “Wedance webmagazine. Balliamo sul mondo”, perchè è un riflesso del mio lavoro di giornalista in dialogo con gli straordinari capidesk del Corriere, della Lettura e di IoDonna, di ieri e di oggi, ed è dedicato alla vasta community dei lettori interessati alla danza e al teatro musicale. 

A tutti un grazie di cuore, 

                                 Valeria (un satellite ballerino)

Marcos Morau: il corpo è surreale e folk

Il coreografo e regista spagnolo Marcos Morau (Valencia, Spagna, 1982, ritratto sotto da ©Alberto Pons) è direttore artistico di La Veronal, compagnia che ha fondato nel 2005 a Barcellona e per la quale crea coreografie, regie, scene, costumi, luci. Tra i più giovani coreografi ad aver vinto il Premio Nazionale di Danza in Spagna, nel 2013, Morau si è imposto all’attenzione di importanti compagnie internazionali grazie a lavori come “Sonoma”, e “Pasionaria”. Nelle immagini in apertura e sotto (©Alberto Pons e ©Anna Fàbrega), alcuni momenti di “Sonoma”, lo spettacolo in omaggio al cinema surrealista di Luis Buñuel che ha debuttato in prima assoluta, nel 2020, al festival Oriente Occidente di Rovereto, atteso l’1 e 2 aprile alla Triennale Teatro dell’Arte di Milano (www.triennale.org), ospite del Festival Fog.

Abbiamo intervistato Marcos Morau a proposito di Sonoma nell’articolo “Nove donne in croce. Il mito e la mistica (compreso Buñuel)”, pubblicato sulla Lettura del Corriere della Sera in edicola da oggi 12 marzo 2023.

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Simone Forti, ogni gesto è illuminato

La coreografa e artista italoamericana Simone Forti (Firenze 1935) riceverà il Leone d’oro alla carriera alla prossima Biennale Danza, a Venezia il prossimo luglio.

 

Un ritratto dell’artista e la copertina della Lettura

L’ abbiamo intervistata in esclusiva nell’articolo “Simone Forti. Ogni piccolo gesto è una danza” pubblicato sulla Lettura del Corriere della sera in edicola da oggi, 5 marzo 2023.

   La celebre sequenza di “Huddle” della Forti fotografata da Valeria Crippa©  al Museo del Novecento di Milano, nel settembre 2018.

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E Nijinsky finisce nel freezer alla Scala

Il Teatro alla Scala riduce i costi, a causa della crisi economica, cominciando dal Balletto e congela “Aspects of Nijinsky” di John Neumeier cher era stato annunciato per novembre 2023 con Roberto Bolle.

Leggi l’articolo “Scala, la crisi congela il balletto. Rinviata la produzione con Bolle” pubblicato oggi sul Corriere/Milano https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/23_marzo_02/scala-la-crisi-congela-il-balletto-rinviata-la-produzione-con-roberto-bolle-ef21da26-b855-11ed-8bae-9fdc85b635ee.shtml

John Neumeier e nella foto d’apertura il suo “Pavillon d’Armide” previsto nel trittico di “Aspects of Nijinsky”

 La Dama delle Camelie di John Neumeier

 il direttore del ballo della Scala Manuel Legris

Vedi anche, sullo stesso argomento, l’articolo “Il caro bollette entra alla Scala: la strategia per dare spettacolo anche con l’austerity” pubblicato sulla Newsletter del Corriere Milano sabato 4 marzo 2023

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Arrivano i pirati di Legris (anche su La Scala tv)

“Le Corsaire” di Manuel Legris debutta alla Scala per sei recite da stasera alle 20 al 17 marzo (biglietti 150/10€, www.teatroallascala.org). Sarà il primo balletto trasmesso live su www.lascala.tv, in diretta streaming mercoledì 1° marzo alle 19.45.  

 due momenti di Le Corsaire foto Amisano Brescia

Creato per il Wiener Staatsballett nel 2016 dall’attuale direttore del Balletto della Scala, lo spettacolo, su musiche di Adolphe Adam e altri autori, ha scene e costumi di Luisa Spinatelli, presentati in una nuova produzione scaligera. In scena si alterneranno nelle recite tre cast diversi che vedranno protagonisti i primi ballerini e i solisti della compagnia. Sul podio dell’Orchestra della Scala, Valery Ovsyanikov, già direttore del balletto a Vienna.

Vedi l’articolo “I pirati all’assalto della Scala” pubblicato sul Corriere Milano il 26 febbraio 2023

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Kimin Kim, quando la Corea del sud balla in Russia

Il sudcoreano Kimin Kim, 30 anni, è dal 2015 primo principal straniero nella storia del Balletto del Mariinskij, a San Pietroburgo.  Nato a Seul, Kimin ballerà per la prima volta a Milano come stella di richiamo del “Gala Nureyev”, agli Arcimboldi domenica 19, in coppia con la scaligera Letizia Masini nei passi a due del “Corsaro” e di “Bayadère”.

L’abbiamo intervistato nell’articolo “Nel segno di Nureyev (E di mio fratello)” pubblicato sul Corriere/Milano il 19 febbraio 2023. Leggi l’intervista  https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/23_febbraio_19/arcimboldi-arriva-kimin-kim-la-stella-del-mariinskij-danza-nel-segno-di-nureyev-9fefd75f-d468-48e6-b3fc-22bb6eb32xlk.shtml

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Non è una danza per vecchi

La longevità sulla scena è il tema che ispira il progetto “Over” che contempla le due creazioni “Birthday Party/Un jour nouveau” firmate dai coreografi francesi Angelin Preljocaj e Rachid Ourandame, presentate dall’Aterballetto in prima assoluta il 15 febbraio allo Chaillot – Théâtre national de la Danse di Parigi, con repliche fino al 23, quindi in tour, in Francia dall’1 al 4 marzo al Pavillon Noir di Aix-en-Provence, e in Italia, il 10 marzo al Teatro Storchi di Modena, il 12 all’Arena del Sole di Bologna, e in autunno a Milano e Reggio Emilia. Nella foto d’apertura (©Jean-Claude Carbonne), prove della coreografia per 8 danzatori “Birthday Party” firmata da Preljocaj.

 Nella foto  (© Patrick Cockpit), un momento di “Un jour nouveau”, il duo creato da Ourandame per Herma Vos, ex star del Lido di Parigi, e Darryl E.Woods, ex ballerino del Dance Theatre of Harlem e interprete in spettacoli di Sidi Larbi Cherkaoui e Alain Platel. 

Ourandame (nel ritratto da Benjamin Mengelle) e Preljocaj (ritratto sopra da Didier Philispart).

Ne abbiamo scritto nell’articolo in anteprima “Non hanno (più) l’età. No, la danza continua” con interviste a Ourandame/Preljocaj/Cristoforetti, pubblicato sulla “Lettura” in edicola dal 12 febbraio 2023.

Il progetto “Over”, ideato dal direttore del Centro Coreografico Nazionale di Reggio Emilia/Aterballetto Gigi Cristoforetti coinvolge la Fondazione Ravasi Garzanti di Milano, il Ballet Preljocaj di Aix-en-Provence, lo Chaillot di Parigi, ERT/Teatro Nazionale di Modena, la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, il Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento.

 Gli applausi con Preljocaj al debutto allo Chaillot di Parigi, foto di Valeria Crippa©  

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Ariella Vidach oltre il metaverso

La coreografa Ariella Vidach e il videomaker Claudio Prati sono i pionieri della danza hightech italiana e festeggiano i 35 anni di attività (nelle foto alcuni spettacoli della coppia).

Li abbiamo intervistati nel servizio “Facciamo ballare gli algoritmi” pubblicato sulla Lettura del Corriere della Sera in edicola dal 5 febbraio 2023.

un ritratto in movimento di Ariella Vidach e Claudio Prati realizzato da Gregory Batardon. 

Nata a Umag, in Croazia, nel 1956 la danzatrice e coreografa italiana Ariella Vidach si è formata artisticamente a New York negli anni ’80 con Trisha Brown, Twyla Tharp, Dana Reitz, Steve Paxton e Bill T. Jones. Nel 1996 ha fondato a Milano, con il videomaker e regista svizzero Claudio Prati (Berna, 1956), la compagnia Ariella Vidach- Aiep con cui ha prodotto performance multimediali che affiancano alla ricerca coreografica l’interesse per il rapporto tra danza e tecnologia, curando la direzione artistica del festival NAO a sostegno dei giovani autori. Dal 2020 Vidach e Prati sono impegnati nel progetto “Dance the Distance” sulla coreografia nella realtà virtuale che ha inaugurato il centro culturale MEET di Milano.

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Lindsay Kemp, la trasgressione in uno scatto

Si intitola “Stop time!” il libro dedicato al danzatore, coreografo e mimo Lindsay Kemp (1938-2018), realizzato dal fotografo Angelo Redaelli, con testi dell’attore e regista irlandese David Haughton (pseudonimo di David Brandon), per cinquant’anni al fianco di Kemp. Il volume è pubblicato da Anthelios Edizioni.

Leggi l’articolo “Milano e il mondo di Lindsay Kemp: la mamma impietrita e lo scandalo”, pubblicato sul Corriere Milano il 21 gennaio 2023.https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/23_gennaio_21/milano-e-il-mondo-di-lindsay-kemp-la-mamma-impietrita-davanti-al-manzoni-lo-scandalo-i-teatri-che-lo-corteggiavano-b4005471-6519-46c8-9d68-f455bba89xlk.shtml

Leggi anche l’articolo “Lindsay Kemp il genio irriverente che divise l’Italia tra scalpore e mito” pubblicato sul Corriere/Spettacoli il 25 agosto 2018 https://www.corriere.it/spettacoli/18_agosto_25/lindsay-kemp-genio-irriverente-che-divise-l-italia-scalpore-mito-d1e8f552-a847-11e8-a941-3e0c2a4df45f.shtml

 Tre scatti di Angelo Redaelli raccolti nel libro

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Dubai, la coreografia italiana alla corte dell’emiro

ll balletto “A Thousand Tales” di Francesco Ventriglia ha debuttato in prima mondiale il 6 e 7 gennaio al Teatro dell’Opera di Dubai. In apertura gli applausi, a fianco il Teatro dell’Opera di Dubai, sotto Alessandro Riga e Giada Rossi (foto di Valeria Crippa©)

Ne abbiamo scritto nel servizio da Dubai “Le mille e una danza” pubblicato sulla Lettura del Corriere della sera in edicola dal 15 gennaio 2023. 

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