La scrittrice e coreografa brasiliana Deborah Colker presenterà al Festival Oriente Occidente di Rovereto il 6 settembre lo spettacolo VeRo in cui confluiscono due suoi lavori degli esordi, Velo e Rota.
Due quadri dello spettacolo VeRo, foto di Lenise Pinheiro
Ginnastica, danza, circo si fondono in un’estetica che vede il corpo come strumento onnipotente. Con un’arma in più, il samba.
La Colker, che vanta una precedente carriera sportiva da pallavolista, è stata direttrice dei movimenti della cerimonia d’apertura dell’Olimpiade di Rio de Janeiro.
Ne scriviamo nel corsivo Acrobati del circo ballano il samba pubblicato sulla Lettura del Corriere della Sera in edicola fino a sabato 12 agosto 2017.
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Si è concluso con grande successo il tour del Balletto della Scala in California, nella città di Costa Mesa. Quattro rappresentazioni di Giselle al Sagerstrom Center for the Arts (il teatro che ospita abitualmente le anteprime dell’American Ballet Theatre), aperte dalla coppia di star Misty Copeland-Roberto Bolle.
Un’immagine della serata che ha visto protagonisti Bolle e la Copeland
Nelle repliche si sono succeduti nei ruoli di Giselle e Albrecht i primi ballerini Nicoletta Manni e Claudio Coviello al loro debutto americano, di nuovo Bolle ma affiancato da Marianela Nuñez, principal del Royal Ballet. Il Balletto della Scala mancava dagli Stati Uniti dal 2001 quando presentò Gisellenella versione di Sylvie Guillem, alternata al dittico Amarcord/Carmen.
I tour precedenti risalgono all’81 (al Met con Nureyev-Fracci-Fonteyn in Romeo e Giulietta di Nureyev e Giselle) e nell’86 ad Atlanta, Saint Louis e San Francisco con Il Lagoe vari dittici).
Attinge al film di Ken Loach Bread and Roses l’omonima coreografia che sarà presentata in prima assoluta a Ravello Festival sabato 29 luglio nella Nuit de la Danse proposta da Les Italiens de l’Opéra de Paris, il neogruppo di danzatori italiani in forze a Parigi capitanato dal primo ballerino Alessio Carbone. Il lavoro è firmato da Simone Valastro e sarà inserito in un programma composito che contempla anche la creazione di Matteo LevaggiBlack Dustcon costumi di Christian Lacroix.
Nella foto, Simone Valastro
Ne scriviamo nel corsivo pubblicato sulla Lettura del Corriere della Sera in edicola fino a sabato 29 luglio.
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Il russo George Balanchine (San Pietroburgo 1904-New York 1983) fondò nel 1934, con il mecenate Lincoln Kirstein, la SAB, acronimo di School of American Ballet.
Il ritratto di George Balanchine scelto dalla SAB
Oggi, l’accademia del New York City Ballet è guidata da Peter Martins (direttore del NYCB) e dalla Co-chairman of Faculty Kay Mazzo, ex principal di Balanchine.
Tra gli allievi della School of American Ballet c’è un unico italiano, il 17enne messinese Davide Riccardo, al penultimo anno di corso.
Altra celebre accademia newyorkese è l’Ailey School, fondata dal coreografo afroamericano Alvin Ailey (Rogers, Texas, 1931-New York 1989).
Un ritratto giovanile di Alvin Ailey
Ailey fondò la scuola nel 1970, un anno dopo la costituzione della sua compagnia.
L’Ailey School è oggi guidata dai condirettori Tracy Inman e Melanie Person e accoglie allievi provenienti da 65 Paesi di ogni continente.
Allievi della Professional Division in una foto di Eduardo Patino
L’Ailey School terrà in Italia un workshop e un’audizione internazionale, l’8 luglio, all’Accademia dello Spettacolo Unika di Bari.
Il condirettore Tracy Inman durante una lezione della Professional Division, foto Eduardo Patino
Abbiamo raccontato le due scuole di Balanchine e Ailey nel reportage da New York “A scuola di…danza a New York dove una coreografa debutta a 18 anni” pubblicato sulla Lettura del Corriere della Sera in edicola fino a sabato 8 luglio 2017.
GUARDA IL VIDEO CHE ABBIAMO GIRATO A NEW YORK “COSI’ BALLA (E STUDIA) IL SOGNO AMERICANO” PUBBLICATO SUL SITO DELLA LETTURA DEL CORRIERE DELLA SERA
La prima edizione del Festival del Settore Danza della Biennale di Venezia diretta da Marie Chouinard ha richiamato in laguna generazioni diverse di autori.
La coreografa del Québec e il Presidente Paolo Baratta hanno consegnato il Leone d’Oro a Lucinda Childs e il Leone d’Argento a Dana Michel.
Sopra “Dance” di Lucinda Childs, sotto la consegna del Leone d’Oro alla Childs, qui tra Chouinard e Baratta
Tra le autrici invitate, la canadese Louise Lecavalier ha presentato il suo duo“So Blue”in coppia con Frédéric Tavernini.
Un momento di “So Blue” di e con Louise Lecavalier foto Carl Lessard
Ne abbiamo scritto nella recensione “Biennale danza: Marie Chouinard riunisce emergenti e autrici di culto” pubblicata sul Corriere/Spettacoli oggi 5 luglio 2017
La coreografa torinese Silvia Gribaudi ha creato per l’attrice Claudia Marsicano la performance R’osa, in scena a Santarcangelo di Romagna da venerdì a domenica nell’ambito della Notte Rosa, festival che si sviluppa tra i Lidi di Comacchio e Pesaro.
Un ritratto di Silvia Gribaudi
Al centro degli “Esercizi di danza per nuovi virtuosismi” della coreografia l’immagine di un corpo giunonico che si contrappone ai canoni del balletto classico e della danza in generale spiazzando lo sguardo dello spettatore.
Abbiamo intervistato la coreografa nell’articolo “La mia danza provocatoria per una lezione di leggerezza” pubblicato sul Corriere/Eventi oggi 4 luglio.
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Torna in scena alla Scala, da stasera al 22 luglio, il Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, entrato nel repertorio della compagnia milanese nel 2003 con il nuovo allestimento di Luisa Spinatelli e divenuto titolo da esportazione presentato in diversi tour. Creato nel ’62 per il New York City Ballet sulla musica di Mendelssohn-Bartholdy, il balletto è liberamente tratto dall’omonima commedia degli amanti di William Shakespeare.
Nei cast delle repliche è previsto il debutto – nei ruoli principali di Titania e di Oberon – dei ballerini Virna Toppi e Nicola Del Freo, coppia nella vita da due anni e mezzo, in scena insieme nelle recite del 17 e 22 luglio.
Virna Toppi e Nicola Del Freo in un passo a due di Caravaggio di Bigonzetti(foto di Andrea Gianfortuna).
Ne parliamo nell’articolo Il “Sogno” degli amanti pubblicato sul Corriere di oggi 28 giugno 2017.
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Rocio Molina svela il volto più istintivo e femminile del flamenco nel suo ultimo spettacolo Caida del Cielo. Nata a Malaga nel 1984, pupilla di Misha Baryshnikov insignita, ancora giovanissima, del Premio Nazionale della Danza spagnolo, la bailaora, oggi artista residente allo Chaillot di Parigi, presenterà il suo spettacolo in prima italiana al MilanoFlamencoFestival diretto da Maria Rosaria Mottola, in scena al Piccolo Teatro Strehler di Milano il 1 luglio.
Un momento dello spettacolo nella foto djfrat
Rocio Molina ci parla del suo personalissimo modo di vivere il flamenco nell’intervista esclusiva pubblicata dalla Lettura del Corriere della Sera, in edicola fino al 1 luglio 2017.
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A 96 anniAlicia Alonso è uno dei personaggi più carismatici del mondo del balletto. Nata a l’Avana il 21 dicembre 1920 con il nome di Alicia Ernestina de la Caridad del Cobre Martinez Hoyo, ha assunto il cognome del marito ballerino Fernando, sposato all’età di 15 anni. A 19 anni, ha perso parzialmente la vista.
Un ritratto giovanile di Alicia Alonso
Dopo una carriera negli Stati Uniti, all’American Ballet Caravan di Balanchine e all’American Ballet Theatre, è rientrata a Cuba dove ha fondato nel ’48 l’odierno Ballet Nacional de Cuba sostenuto dal ’59 dalla Revolucion guidata da Fidel Castro.
La Alonso con Castro.
Prima ballerina assoluta e coreografa, è stata una delle più grandi Giselle della storia (nella foto sotto).
. In Giselle
Il suo Ballet Nacional de Cuba è atteso, con una miscellanea di classici, nelle due tappe italiane del tour europeo: il 29 giugno a Ravenna Festival e il 1° luglio a Torino.
La coreografa statunitense Karole Armitage firma la coreografia della creazione The Wallconcepita con il pittore-disegnatore Francesco Clemente, impegnato in un’action paintingdal vivo sul palcoscenico al fianco dei danzatori di Armitage Gone!Dance. Il debutto assoluto è atteso nella serata inaugurale della Sezione Danza di Ravello Festival il 2 luglio sul Belvedere di Villa Rufolo.
L’Armitage Gone!Dance in una foto di Darial Sneed.
L’attrice Alba Clemente, moglie del pittore, reciterà la poesia di Constantinos Kavafis I Muri, mentre le parole di Lao Tse ispirano il giardino idilliaco cui Francesco Clemente darà forma davanti agli occhi degli spettatori.
Taking refuge tent, una delle opere più recenti di Francesco Clemente.
Karole Armitage ci racconta il percorso creativo della nuova coreografia nell’articolo Armitage: “Abbatto i muri con danza, pittura, poesia” pubblicato sul Corriere della Sera/Eventi oggi, 18 giugno 2017.
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