Il Don Chisciotte di Baryshnikov rinasce a Roma grazie a Hilaire

Per volere di Eleonora Abbagnato, direttrice del Balletto dell’Opera di Roma,  la stagione 2017/18 della compagnia capitolina sarà inaugurata da un nuovo Don Chisciotte nella coreografia di Laurent Hilaire ispirata alla famosa versione creata nel ’78 da Mikhail Baryshnikov e da lui interpretata in coppia con Cynthia Harvey.

 

Sopra, la coppia Baryshnikov-Harvey nella storica versione del ’78 con l’American Ballet Theatre e, di fianco, Eleonora Abbagnato, direttrice del Balletto dell’Opera di Roma.

Il balletto debutterà in prima mondiale al Teatro Costanzi di Roma il 15 novembre con repliche fino al 23. Tre i cast: Iana Salenko in coppia con Isaac Hernández (principal dello Staatsballett di Berlino e dell’English National), l’étoile Rebecca Bianchi con Angelo Greco, principal del San Francisco Ballet, i solisti Susanna Salvi e Alessio Rezza.

 

Isaac Hernández (nella foto di Sila Avvakuum) e Iana Salenko saranno Basilio e Kitri nella “prima” a Roma

Laurent Hilaire, ex étoile dell’Opéra di Parigi nominato da Nureyev, è dal gennaio scorso direttore del Balletto del Teatro Stanislavskij e Nemirovich-Danchenko di Mosca.

 Un ritratto di Laurent Hilaire

Abbiamo intervistato Eleonora Abbagnato nell’articolo “Don Chisciotte firmato Hilaire. Ma nel segno di Baryshnikov” pubblicato sul Corriere della Sera/ Eventi oggi, 3 ottobre 2017.

Vedi Baryshnikov nel suo “Don Chisciotte”    https://www.youtube.com/watch?v=owb_Ezc8G70   in coppia con Cynthia Harvey https://www.youtube.com/watch?v=hWzyRHgpRkc

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I ribelli anni ’70 in un’opera rock

Debutta in prima nazionale, questa sera al Teatro Nuovo di Milano, l’opera rock Musica Ribelle. La forza dell’amore su canzoni e immaginario di Eugenio Finardi, testo e drammaturgia di Francesco Niccolini, soggetto di Pietro Contorno, regia di Emanuele Gamba, direzione musicale di Stefano Brondi.

 Alcune immagini dello spettacolo nelle foto di Andreana Ferri: qui e sotto, al centro, il protagonista Federico Marignetti

Nato dallo stesso team creativo di Spring awakening – di cui rilancia alcuni elementi dello straordinario cast, come i giovani protagonisti Federico Marignetti (nel ruolo di Vento), l’alter ego giovane di Finardi) e Arianna Battilana (Lara 93), ai quali si aggiungono l’attore di prosa Massimo Olcese e Mimosa Campironi -, è la storia dei sogni spezzati di due generazioni a confronto, quella degli anni ’70 e quella dei ragazzi di oggi.

Ne abbiamo scritto in anteprima nell’articolo “Utopie, ansie ed eroina: i ribelli d’oggi e gli anni ’70” pubblicato sulla Lettura del Corriere della Sera il 5 marzo 2017.

Vedi anche l’articolo “E’ un musical ribelle sulle note di Finardi”  sul Corriere del 27 settembre 2017.

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Bolle, un dandy per Cranko-Pushkin

Dopo cinque anni d’assenza è tornato alla Scala Onegin, celebre titolo creato da John Cranko nel ’65 per il Balletto di Stoccarda. Il balletto, su musiche di Ciaikovsky arrangiate e orchestrate da Kurt-Heinze Stolze, resterà in scena al Piermarini con tre cast diversi fino al 18 ottobre.

 Roberto Bolle e Marianela Nunez in Onegin, qui sopra e sotto, nelle foto Brescia-Amisano

A danzare, nel primo cast,  il ruolo dell’ombroso aristocratico al centro del romanzo in versi di Aleksandr Pushkin è Roberto Bolle che l’aveva già interpretato con successo alla Scala nella ripresa del 2010 in coppia con Maria Eichwald (vedi recensione Elegante e maturo, Bolle incanta con Onegin, pubblicata sul Corriere il 1° novembre 2010).

Al fianco di Bolle fino al 18 ottobre danzerà, nel ruolo di Tatiana, l’argentina Marianela Nunez, principal del Royal Ballet.

Ne abbiamo scritto nell’articolo “Lo spleen si addice a Roberto Bolle” sul Corriere del 23 settembre 2017 e nella recensione pubblicata sul Corriere di oggi, 26 settembre 2017.

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Louise Lecavalier: ballando il Cavaliere Inesistente di Italo Calvino

A Il Cavaliere Inesistente di Italo Calvino si ispira Battleground, Mille Batailles, il duetto che Louise Lecavalier presenterà in prima nazionale al festival MilanOltre, il 7 ottobre.

Dance Company : Fou Glorieux
Title english : BATTLEGROUND
Titre français: Mille Batailles
Choreographer : Louise Lecavalier
Dancers: Louise Lecavalier & Rob Abubo foto Cornellier

Nata a Montréal, Canada, nel ’58, Lecavalier è stata l’energetica musa di Edouard Lock e del gruppo canadese La La La Human Steps, con cui ha fortemente segnato l’estetica della danza del Québec a partire dagli anni ’80. Tra le sue collaborazioni, figurano le esibizioni nei concerti di David Bowie e Frank Zappa. Divenuta coreografa, hai poi fondato il proprio gruppo Fou Glorieux.

 Lecavalier nel ritratto di Massimo Chiaradia

L’ abbiamo intervistata nell’articolo “Lecavalier si scatena con il cavaliere di Italo Calvino” pubblicato sulla Lettura del Corriere della Sera in edicola fino a sabato 30 settembre 2017.

Vedi la presentazione della 31esima edizione del festival “MilanOltre all’Elfo Puccini torna sul palco la storica rassegna di danza” pubblicata sul Corriere del 22 settembre 2017 http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_settembre_22/milanoltre-all-elfo-puccini-torna-palco-storica-rassegna-danza-3acdd0be-9eef-11e7-8e38-5c41d07827be.shtml

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Simone Forti: l’etologia del gesto è un’opera d’arte

Da oggi a sabato 23 il Museo del Novecento di Milano ospita, nella Sala Fontana, To Play the Flute, ciclo di quattro storiche performance anni ’60 di Simone Forti, prima dei cinque artisti in arrivo a Milano su iniziativa della Fondazione Furla.

 

 “Huddle” di Simone Forti  presentato ieri al Museo del Novecento di Milano, foto V. Crippa; sotto la stessa performance eseguita per le strade di Bienne, Svizzera

Nata a Firenze nel ’35, l’artista, coreografa e scrittrice italoamericana ha presentato le proprie performance al Louvre di Parigi, al MoMa di New York e al J. Paul Getty Museum di Los Angeles. Le Furla Series proseguiranno fino ad aprile 2018 con quattro focus su Alexandra Bachzetsis, Adelita Husni-Bey, Christian Marclay e Paulina Olowska.

 Simone Forti nel suo “Sleepwalkers” nato dall’osservazione della vita in gabbia degli animali nello zoo di Roma.

Abbiamo intervistato l’artista-coreografa  nell’articolo “Prendete l’orso per esempio. Simone Forti ci mette in moto”, pubblicato sulla Lettura del Corriere della Sera il 10 settembre 2017.

Altri dettagli sul debutto a Milano delle storiche performance nell’articolo “A passo di danza al Museo del ‘900” pubblicato oggi, 21 settembre, sul Corriere/Milano.

GLI ARTICOLI DEL CORRIERE DELLA SERA SONO CONSULTABILI SU  http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/landing.html

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Luigi Crispino entra all’American Ballet Theatre

Un napoletano a New York. Da ieri il 20enne Luigi Crispino è entrato a far parte dell’American Ballet Theatre: dopo tre mesi di apprendistato, in novembre è previsto il suo inserimento definitivo nella celebre compagnia newyorkese.

 Luigi Crispino in una foto di Luigi Bilancio

Originario di Fratta Maggiore, in provincia di Napoli, Crispino ha frequentato dal primo anno di corso la Scuola del San Carlo, dove si è diplomato sotto la direzione di Anna Razzi. Dopo un periodo di studio all’Accademia del Bolscioi, ha vinto una borsa di studio alla Jacqueline Kennedy School of American Ballet.

Crispino ha vinto come “nuova speranza” il Premio Positano-Massine: nel gala di sabato scorso sulla Spiaggia Grande di Positano ha interpretato l’Adagio del Principe dal Lago dei Cigni, versione Nureyev.

Lo abbiamo intervistato nell’articolo “Luigi Crispino spicca il volo in un sogno americano” pubblicato sul Corriere della Sera/Eventi  l’8 settembre 2017.

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Tango, algoritmo della coppia

Nato intorno al 1890 durante l’immigrazione alla foce del Rio de la Plata in Argentina, il tango vede tradizionalmente la coppia con  l’uomo che conduce e la donna seguidora. Da ciò le accuse di machismo che accompagnano la fama di questa danza considerata dall’Unesco, dal 2009, “patrimonio immateriale dell’umanità”. 

 Nella foto Miguel Angel Zotto e la moglie Daiana Guspero.

Oggi però il tango si presta a sperimentare nuovi ruoli nelle relazioni, valorizzando la natura trasgressiva che punteggia la sua lunga storia.

Ne abbiamo scritto diffusamente nell’articolo L’eros della libertà pubblicato nello speciale Uomini, i segni del cambiamento allegato al Corriere della Sera dell’8 settembre 2017.

 Compagnia Roberto Herrera

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Positano premia la carriera di Jiří Kylián: quando il balletto governa il tempo

Il Premio Positano-Massine assegna il riconoscimento alla carriera al coreografo Jiří Kylián: a ritirarlo, domani sera nel gala sulla Spiaggia Grande di Positano, sarà la moglie e musa Sabine Kupferberg, straordinaria interprete di tanti balletti del maestro ceco.

 Un ritratto di Jiří Kylián

Nato a Praga nel 1947, Jiří Kylián ha iniziato a creare coreografie al Balletto di Stoccarda, di cui era danzatore, sotto la guida di John Cranko. Dal 1975 al ’99 è stato direttore artistico del Nederlands Dans Theater di cui è stato coreografo residente fino al 2009.

 Un momento di Tar and Feathers di Kylián

Kylián ha creato circa un centinaio di titoli entrati nel repertorio delle maggiori compagnie al mondo. Vedi un frammento di Petite Mort  https://www.youtube.com/watch?v=6S8xJ-7MT1U

Dal 2006 firma cortometraggi in cui coniuga cinema e danza. Vedi Birth-Day interpretato da Sabine Kupferberg (cui è dedicato) in coppia con Gérard Lemaitre  https://www.youtube.com/watch?v=Qg8q1VjjeWo

Nederlands Dans Theater 1
~Bella Figura :: Jiri Kylian

Abbiamo intervistato Jiří Kylián nell’articolo “I miei ballerini per l’eternità” pubblicato sul Corriere della Sera/Eventi oggi 8 settembre 2017.

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Candoco, il corpo abile

La compagnia britannica Candoco, fondata nel ’91 da Celeste Dandeker e Adam Benjamin, è stata pioniera della danceability, affiancando danzatori disabili e no in coreografie che spaziano da creazioni ad hoc a celebri titoli del repertorio contemporaneo.

 Il celebre Set and reset di Trisha Brown danzato dalla Candoco, foto di Hugo Glendinning

Al festival Oriente Occidente di Rovereto  (30 agosto-10 settembre), la Candoco presenterà in prima assoluta Face in dell’israeliana Yasmeen Godder abbinato a un titolo iconico di Trisha Brown dell’83, Set and Reset, in scena il 9 settembre all’Auditorium Melotti.

 Un’altra immagine di Set and Reset danzato dalla Candoco, foto di Pedro Machado

Ne abbiamo scritto nell’articolo Il corpo sfidante pubblicato sul Corriere della Sera/Eventi oggi, sabato 26 agosto.

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Cristiana Morganti: la mia danza dopo Pina

Danzatrice storica del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch, Cristiana Morganti è oggi coreografa di spettacoli dal tratto ironico in cui si specchia, in parte, la sua vita tra Germania e Italia, danza e teatro.

 Cristiana Morganti in scena nel suo Jessica and Me, ritratta da Claudia Kempf

Nata a Roma nel 1966, ha firmato nel 2010 il suo primo spettacolo da autrice, Moving with Pina, un omaggio alla Bausch, scomparsa nel 2009.

 Due momenti di A Fury Tale della Morganti, foto di Claudia Kempf

Nei prossimi mesi presenterà in un fitta tournée che toccherà Germania, Francia, Cile, Spagna, oltre all’Italia, anche gli altri due titoli da lei creati, Jessica and Me e A Fury Tale, mentre a Torinodanza, il 19 ottobre, debutterà la sua creazione per l’Aterballetto.

Cristiana Morganti ci ha raccontato il suo approccio alla coreografia e la sua esperienza a Wuppertal con la Bausch nell’intervista “Se fumo bene sul palcoscenico è merito di Pina Bausch, la mia tata” pubblicata sulla Lettura del Corriere della Sera in edicola fino al 26 agosto 2017.

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